
BIAS 2020 - THE GAME
the time of game
the game of time
Biennale
Internazionale
Arte Contemporanea
Sacra e delle Religioni dell'Umanità www.bias.institute
Inaugurazione 12 luglio 2020
Fine mostra 12 settembre 2020
Visitabile dal martedì alla domenica presso il Loggiato di San Bartolomeo, via Vittorio Emanuele 25 - Palermo
Orario mattutino:
dalle 9:00 alle 13:00
(ultimo ingresso ore 12:30)
Orario pomeridiano:
dalle 16:00 alle 20:00
(ultimo ingresso ore 19:30)
Lunedì chiuso
Costo mostra: 3,00 euro
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Presentata ufficialmente a Palazzo D’Orleans la terza edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea Sacra e delle Religioni dell’Umanità. All’incontro erano presenti oltre al presidente di BIAS, Chiara Modica Donà dalle Rose, anche l’assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana Alberto Samonà e Antonio Ticali il sorpintendente della Fondazione Sant’Elia. WISH - World International Sicilian Heritage, da una progettualità dell’artista Rosa Mundi, con la Fondazione Donà dalle Rose promuovono appunto la terza tappa della BIAS 2020, esposizione transnazionale di arte contemporanea sacra legata allaspiritualità dell’artista e rivolta a tutte le religioni dell’umanità. “È la spiritualità oltre le barriere linguistiche e geopolitiche, oltre i confini nazionali, in una visione universale che individua nel dialogo tra arte e religione un medium privilegiato di valori etici ed estetici. L’arte diviene strumento di dialettica, di riflessione sul concetto di identità, per segnare un percorso inter/trans-religioso funzionale al disvelamento della complessità, quanto mai attuale, della diversità umana e della sua altrettanto polisemica produzione artistica. La lingua e la religione hanno una funzione pregnante nella società umana, consentono la comunicazione, ne affermano i livelli di definizione, coadiuvano nella costruzione del senso che l’uomo attribuisce al proprio vissuto, sia metafisicamente che bio-culturalmente” sottolinea il presidente Chiara Modica Donà dalle Rose. Per Alberto Samonà “Il campo su cui ci porta quest’anno la Biennale d’Arte Sacra è quella del tempo e del gioco. Il gioco e il sacro hanno molto più di quanto non appaia a prima vista in comune: entrambi creano un “mondo nel mondo”. Il credente realizza una “performance simbolica” che esprime attraverso segni, simboli, metafore, esperienze spaziali e temporali fuori dal comune, dando origine a qualcosa di diverso e di sublime. Lo stesso avviene nel gioco dove ci si cala nell’immaginare un mondo che va oltre il tangibile creando una “vis imaginativa” di eccezionale valore. In questo anno condizionato dal Covid anche il tempo è tornato ad avere una propria dimensione. Ci ha fermato per ricordarci che non siamo solo materia ma spirito. Che il gioco oggi venga sempre meno preso in considerazione e che teoreticamente venga contestato è frutto della stessa visione illuministica in cui vive l’Occidente.Visione che ha portato una grave perdita antropologica. Non siamo più capaci di “giocare”, siamo diventati più seri e tristi, impieghiamo soltanto l'emisfero sinistro del cervello, mentre Dio è creatività, libertà, spiritualità, gioco. Ecco perché iniziative come quelle della BIAS diventano un mezzo, uno strumento attraverso cui recuperare la visione spirituale, ludica e, quindi, sacra della nostra vita.” “Se la religione ha contribuito, sin dalle origini, - continua Chiara Donà dalle Rose - alla lettura interpretativa del mondo, l’arte è stato il linguaggio immediato attraverso il quale il mondo è stato impresso, indagato e sublimato. Religione e arte sono strettamente connesse, in virtù di un medesimo principio che le accomuna, la ricerca del senso della vita come della morte, intesa esclusivamente quale crisi della presenza”. Ed il sovrintendente Antonio Ticali ribadisce l’importanza dell’arte nella nostra terra e nella nostra cultura oggi più che mai e sottolinea l’importanza delle distanze di sicurezza da mantenere per la visita al Loggiato San Bartolomeo sede di BIAS 2020 la cui inaugurazione è prevista il 12 luglio alle ore 17.00. “Per la prima volta - dichiara Ticali - la Fondazione Sant’Elia ospita la BIAS, una realtà che nasce tra Palermo e Venezia, che è cresciuta nel tempo, basti ricordare i grandi numeri di due anni fa tra la Cattedrale ed il Museo Riso, più di 5.000 visite e che quest’anno supera anche i confini nazionali. Un fattore importante è stato ed è anche la collaborazione coi vertici religiosi locali ed un buon sincronismo che dimostra sempre la città di palermo: un dialogo sottile, ben gestito e bias, con trasversalità, consente di raccontare l'aspetto contemporaneo di tutto ciò”.
Sulla Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea Sacra e delle Religioni dell’Umanità interviene anche il sindaco di Palermo, il professore Leoluca Orlando che dichiara: “Ancora una volta Palermo sarà capitale dell’arte e della cultura, ancora una volta sarà il luogo in cui l’arte sacra di tutto il mondo si incontrerà, sottolineando come la religione e le religioni possano essere strumento di incontro e di dialettica costruttiva, di riflessione sull’identità e su come questa sia elemento fondante della comunità umana, in cui tutti sono uguali, in cui tutti sono diversi. Un sentito ringraziamento lo rivolgo alla Fondazione Donà dalle Rose e a Wish - World International Sicilian Heritage, che con la presidentessa Chiara Modìca Donà dalle Rose dimostrano nuovamente il proprio affetto per la nostra città, rinsaldando un legame e un’affinità che negli anni ha prodotto straordinari risultati culturali, ben oltre la manifestazione artistica”.
Tema della terza edizione di BIAS è il gioco “The Game: the time of game and the game of time” e verrà inaugurata nel 2020 tra Venezia, Palermo ed altri suggestivi luoghi del medioevo. Nonostante la grande prova ed il confinamento che ci ha riservato il 2020, BIAS si svolge in contemporanea in diverse location tra Venezia, Valsanzibio, Palermo, Castelvetrano - Selinunte, Fondazione Orestiadi Gibellina Nuova, Taormina, Marsala, Messina, Porto Rotondo, Salina, Arcidosso, Erice, Castello di Morsasco ed all’estero la penisola del Sinai (Egitto), Barcellona, Isola di Tenerife, San Pietroburgo, Senegal.
Il legame tra Venezia, città dalle mille stratificazioni ed intrecci, con Villa Barbarigo di Valsanzibio, prime tappe di BIAS 2020, è segnato dalla storia della grande Repubblica Veneziana. Nel 1630 Venezia e buona parte d’Europa vissero l’incubo della peste. Da quegli anni bui per un voto a Dio la famiglia Barbarigo diede vita al Giardino Monumentale di Valsanzibio. Un luogo che dopo secoli presenta un percorso positivo di incredibile attualità, una passeggiata, tra opere d’arte e alberi monumentali, che, passo dopo passo, porta alla Salvezza. Una meta di purificazione e rinascita. Il legame con il Parco Archeologico di Lilibeo con la BIAS è invece dato dal sua intima relazione con l’umanità delle religioni perdute, le cui tracce sono rinvenibili nel bellissimo percorso museale di Baglio Anselmi e vive e pulsanti nelle fibbre dell’arte contemporanea che diventa strumento di riscoperta e di rinascita, ripartendo proprio dalla bellissima statua di Venere che accoglie il visitatore nella prima sala del museo. Al MUME di Messina la BIAS 2020 ha rivelato la sua più intima relazione tra il passato ed il presente, con un percorso che – dall’archeologia all’era moderna - ricrea un’inedito ed autentico dialogo tra gli artisti del passato e di oggi.
Il 12 luglio alle 17,30 al Loggiato San Bartolomeo di Palermo, si inaugura la VI tappa della BIAS 2020 , nello spettacolare museo a filo con l’orizzonte del mare, ben 55 artisti della BIAS 2020 in esposizione sino al 12 di settembre. Durante il vernissage verranno eseguite tre performance :
la Compagnie du tempe d’une danseproveniente direttamente da Parigi, Performance ed installazione sonora di Terra Luce Silenzio dello Scultore Luca Pantina con musoica di Carlo Guarrera, video di Sebastiano Pavia realizzati dalla Facultad de bellas artes de Sevilla e il perfomance dedicata al poeta AfricanoAbded Kader Konate con l’artista Sarita Marchesi Van der Meer ed i rappresentanti del padiglione africano. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’arte contemporanea non può essere più inserita, come è accaduto in passato, in una scuola di pensiero unica ed egemone. Le nuove acquisizioni scientifiche hanno permesso di allargare l’osservazione e le sue prospettive di decodificazione, di comprendere, nell’identificazione di un’opera d’arte, sia le istanze individuali, intimiste, dell’artista, sia il suo percorso formativo, che non può prescindere dalla cultura di appartenenza. La cultura, del resto, deve essere riconsiderata in una dimensione di movimento persistente e di sincretismo performativo. Sullo stesso piano viene affrontato un altro concetto cardine, la credenza. Essa va riletta in una modalità del tutto nuova, non facilmente incasellabile o assimilabile a sinonimi subalterni. La credenza può riguardare la fede o le pratiche rituali popolari, come anche l’idea di un progetto scientifico che ha validità solo se riconosciuto dalla comunità di studiosi che crede nella sua autorità. BIAS vuole contribuire alla realizzazione di un percorso di crescita collettiva, di un contesto di espressione artistica e dialogo interreligioso, al confine tra il sacro e la spiritualità più eclettica, vuole superare i limiti espressivi della lingua e della non-conoscenza delle religioni e delle culture dell’altro, vuole in sostanza trasformare l’arte contemporanea in uno strumento di indagine, denuncia, conoscenza, per annientare l’azione cancerogena del pregiudizio, nato più per finalità politico-economiche che per ragioni altre.
La BIAS e la collettività che intorno ad essa ruota, sono chiamati ad autodeterminarsi nell’indagare parametri di appartenenza alla propria gang di partenza piuttosto che alla nazionalità riportata sul proprio passaporto. BIAS è un’esposizione d’arte che si snoda sottoforma di grande gioco in cui gli artisti nell’operare ed istallare le loro opere site specific affrontano il tema del gioco e la relazione intima tra il sacro ed il profano che nella congiuntura della simbologia del gioco.
L’esposizione è ambientata in luoghi privati e pubblici con opere d’arte sul tema dell’edizione 2020, sul gioco ed il tempo, di una selezione di artisti che hanno partecipato al bando BIAS 2019. Il fattore tempo giocherà uno dei ruoli principali nella dialettica linguistica dell’arte contemporanea.
I Padiglioni BIAS 2020 sparsi in Italia e nel mondo sono: Padiglione Abramitico, Padiglione Scientifico, Padiglione Filosofico, Padiglione Esoterico, Padiglione Archeologico, Religioni Perdute, Padiglione Buddista, Padiglione Induista, Padiglione Sciamano, Padiglione Religioni Africane, Padiglione Zorastriano, Padiglione Paragnostico, Padiglione Web Art.
Artisti BIAS 2020 esposti nelle prime tappe quattro tappe e sedi della BIAS 2020 tra Venezia, Valsanzibio, Marsala, Messina, Salina, Taormina, Gibellina, Palermo, Arcidosso, Morsasco, Porto Rotondo Merigar, Tenerife, San Pietroburgo, Barcellona, Jamaica, Senegal, Egitto Sinai : CRISTIANO ALVITI | PATRIZIO ALVITI | CAMILLA ANCILLOTTO| ROSA ANNA ARGENTO |VITTORIO BUSET | ANDREA CANTIERI | PAOLA D’AMORE |RITA DEGLI ESPOSITI |EDOARDO DIONEA CICCONI |FELIX FELTRIN| EVPS |MARGHERITA GRASSELLI |MOHAMED KEITA |MARIE MALHERBE |ISABELLA MESSINA | ILEANA MILAZZO | NICCOLO’ MONTESI | ORA |JANINE VON THUNGEN | ROSA MUNDI | MARIELLA RAIMONDO |ROBERTO ZAMPARO
Cristiano Alviti
Patrizio Alviti
Andrico Fabio e In-Dialog Collective
Camilla Ancillotto
Abir Arafeh
Hadeel Azeez
Rosa Anna Argento
Gaetano Barbarotto
Bianca Beltramello
Fiorella Bonanno
Anca Borieu
Judith Boy
Momò Calascibetta
Olivia Calinescu Yanku
Andrea Cantieri
Carlo Cantini - Cristina Degli Innocenti
Daniele Cascone
Florinda Cerrito
Maddalena Cervinzo
Maria Cristina Cincidda
Bartolomeo Conciauro
Alberto Criscione
Liborio Curione
Francesco Cuttitta
Fabio Pilato
Paola D’Amore
DYNAMIC SPACE OF THE ELEMENT
Concetta De Pasquale
Rita Degli Esposti
Marie Claire Delamichelle
Angela Di Blasi
Angelo Diquattro
Edoardo Dionea Cicconi
Egybadour
EPVS
FADIBÉ
Roberta Faja
Felix Feltrin
Hirton Fernandez Junior
COMPAGNIE LE TEMPS DU NE DANSE
Rosario Genovese
John Gian
Daniela Gorla Fossa
Margherita Grasselli
Francesco Grasso
Lucio Greco
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Kazuyuki Kanda
Mohamed Keita
Bernard Langestein
Zhang Lanpo
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Francesca Romana Mainieri
Gabriella Maldifassi
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Vadim Levin In Collaboration with «Art of foto»: Vadim Levin, Roman Zemlyachev, Igor
Smolnikov